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Torna alla Home Page | Argomenti simili su questo sito: La fotoincisione dei circuiti stampati |
Q.: Ho costruito un bromografo con due tubi UV da 8 W ciascuno, ma dopo tre ore di esposizione non succede niente. A.: In realtà dopo tre ore è già successo tutto, ossia il photoresist risulta esposto ovunque nonostante la maschera. Con i tubi UV o Wood, infatti, l'esposizione necessaria è assai minore di quella relativa all'impego di una lampadina solare. Indicativamente, si va da uno-qualche minuto a dieci-quindici minuti. Per determinare l'esposizione corretta si può provare con il metodo descritto nell'articolo La fotoincisione dei circuiti stampati - determinazione del tempo di esposizione, utilizzando passi temporali di uno-tre minuti. Q.: Anche aumentando il tempo di esposizione rispetto a quello consueto, nella soluzione di sviluppo le piste appaiono, in maniera sfumata, solo dopo alcuni minuti di immersione, e il photoresist esposto non viene rimosso neppure dopo un'ora. A.: Se la concentrazione di idrossido di sodio era corretta in origine (superiore o uguale a 10 g/l), la soluzione può essere diventata inefficace. Questo può avvenire dopo alcune settimane o alcuni mesi dalla preparazione o dall'ultimo utilizzo. E' inoltre possibile che mezzo litro di soluzione sia sufficiente per una sola basetta, se questa è ad esempio una doppia faccia di 20 cm x 20 cm. In dipendenza dal tipo di photoresist, anche una forte colorazione della soluzione indica che essa potrebbe non essere più utilizzabile. Q.: Utilizzo i soliti tempi di esposizione e di sviluppo che finora risultavano corretti, ma non riesco più ad ottenere i medesimi risultati. Il photoresist risulta sovraesposto o sottoesposto. A.: Se le basette presensibilizzate sono state fornite da una ditta diversa da quella precedente, il photoresist può essere di tipo diverso e quindi necessitare di differenti tempi di esposizione. Vanno pertanto ripetuti i test di sensibilità. Analogo discorso per il photoresist spray. Fabrizio Iacopetti
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